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immagine che rappresenta google SGE

Google Search Generative Experience (SGE): Cos’è e cosa comporta

L’evento Google I/O 2024 (qua puoi vederne gli highlights) ha segnato un punto di svolta significativo per Google Search con l’introduzione della Google Search Generative Experience (SGE) che promette di trasformare radicalmente il modo in cui interagiamo con i motori di ricerca. 

Questa evoluzione in ambito SEO e nell’esperienza utente genera sia entusiasmo che domande e preoccupazione tra i professionisti del settore: comprendere la natura di questa innovazione e come prepararsi può essere determinante per gli addetti ai lavori.

Cos’è la Google Search Generative Experience (SGE)?

La SGE si basa su un modello generativo personalizzato che integra capacità di ragionamento multi-step, pianificazione e multimedialità per ottimizzare e personalizzare i risultati di ricerca.

Questo nuovo modello permette a Google di elaborare ricerche basate su richieste complesse, organizzando i risultati in maniera più intuitiva e contestualizzata.

Cosa significa questo in pratica?

Vuol dire che, ad esempio, se un utente cerca suggerimenti su “come organizzare un piano alimentare per una settimana”, SGE è in grado di proporre un piano dettagliato con ricette varie, che può essere personalizzato ulteriormente dall’utente stesso, facilitando non solo la ricerca ma anche la pianificazione e l’esecuzione​.

In sostanza, le tecniche avanzate di intelligenza artificiale e machine learning permettono a Google di interpretare con maggiore precisione le intenzioni specifiche di ciascun utente, fornendo risposte più accurate, personalizzate e immediate. Attraverso l’uso della Google Search Generative Experience, Google può mostrare nella SERP dei risultati simili ai risultati zero, che presentano contenuti testuali approfonditi e creati dall’A.I., attingendo da diverse fonti affidabili. Accanto a questi, sono disponibili link alle fonti originali e suggerimenti per ulteriori letture sul tema. 

L’obiettivo è che Google possa soddisfare le query degli utenti senza che questi debbano navigare attraverso vari link o inserire nuove ricerche per trovare le informazioni desiderate (le query sono le frasi o l’insieme di parole che un utente inserisce in un motore di ricerca o in un database per trovare ciò che sta cercando).

Google Search Generative Experience serp
Immagine tratta dal blog di Google: “How Google is improving Search with Generative AI”.

Che effetto avrà la SGE sul traffico organico o sulle strategie SEO?

La reazione degli addetti ai lavori è comprensibilmente mista.

Da una parte, vi è entusiasmo per le potenzialità di questa tecnologia di migliorare significativamente l’esperienza dell’utente e l’efficienza delle ricerche. D’altra parte, sorgono preoccupazioni su come questo possa influenzare il traffico organico ai siti web, dato che gli utenti potrebbero ottenere tutte le informazioni necessarie direttamente dalla pagina dei risultati, riducendo la necessità di cliccare sui link​.

Le AI Overviews, una delle funzionalità chiave della Google Search Generative Experience, aggregano contenuti pertinenti in modo che gli utenti possano ottenere un’anteprima informativa su vari argomenti senza dover navigare su più pagine web. Questo approccio potrebbe ridurre il numero di visite dirette a pagine specifiche, spostando l’enfasi sulla qualità del contenuto visualizzato nelle AI Overviews​​.

Inoltre, la SGE porta un cambiamento nell’organizzazione dei risultati di ricerca, proponendo titoli generati dall’AI che categorizzano le informazioni, rendendo più intuitiva la navigazione tra i diversi argomenti. Questo implica che la capacità di un sito di apparire in questi riepiloghi sarà cruciale​.

C’è anche da dire che per quanto riguarda i contenuti transazionali (quelli cioè progettati principalmente per facilitare o completare una transazione commerciale),  non sembrano sorgere particolari problematiche. 

Infatti, per questo tipo di query, l’utente è spesso chiamato a compiere un’azione aggiuntiva, come effettuare un acquisto o compilare un modulo di contatto, rendendo necessaria la visita alla pagina di destinazione. 

Pertanto, è cruciale sviluppare efficaci call to action per aumentare le conversioni e stimolare i click verso il nostro sito.

Vediamo pertanto quelli che potrebbero essere i maggiori impatti sulle strategie SEO e sui siti web in generale, naturalmente con i dati e le conoscenze che abbiamo a disposizione ad oggi.

Impatto sulla SEO:

  • Riduzione della visibilità organica: Come abbiamo già accennato, con la SGE, Google potrebbe generare direttamente le risposte alle domande degli utenti, attingendo da informazioni presenti nel web, senza la necessità di cliccare sui siti web. Questo potrebbe portare ad una riduzione del traffico organico per i siti web, in quanto gli utenti potrebbero trovare le informazioni che cercano direttamente nella pagina dei risultati di ricerca (SERP).
  • Maggiore enfasi sulla qualità dei contenuti: Dato che la SGE è in grado di comprendere e generare contenuti, diventa ancora più importante per i siti web pubblicare contenuti di alta qualità, informativi e pertinenti alle ricerche degli utenti.
  • Nuove opportunità per l’ottimizzazione: L’SGE introduce nuove modalità di ottimizzazione per i siti web. Ad esempio, sarà importante ottimizzare i contenuti per i riepiloghi generati dall’intelligenza artificiale e per le domande correlate.

Impatto sui siti web:

  • Necessità di maggiore adattabilità: I siti web dovranno essere più adattabili e in grado di fornire informazioni in formati diversi, per potersi integrare con la SGE e con le sue diverse modalità di presentazione dei risultati (non solo testo quindi, bisognerà pensare multimediale).
  • Focus sull’esperienza utente: Con la Google Search Generative Experience, l’esperienza utente diventa ancora più importante. I siti web dovranno essere progettati per offrire un’esperienza utente eccellente, in modo da invogliare gli utenti a cliccare e a trascorrere più tempo sui siti stessi.
  • Sfruttamento delle nuove funzionalità: La SGE offre diverse nuove funzionalità che i siti web possono sfruttare per migliorare la propria visibilità e il proprio engagement. Ad esempio, i siti web possono utilizzare i dati generati dalla Google Search Generative Experience per personalizzare i contenuti e le offerte per gli utenti.

Come prepararsi all’arrivo della Google Search Generative Experience

Come per tutti i grandi cambiamenti è fondamentale non farsi prendere dal panico e prepararsi all’impatto.

Naturalmente anche in questo caso ci basiamo sulle informazioni a nostra disposizione ad oggi e che principalmente arrivano da oltreoceano.

Ecco cosa potremmo fare a vantaggio nostro e dei nostri siti web (alcuni suggerimenti saranno più tecnici, altri più strategici e di approccio). 

  1. Ottimizzazione dei Contenuti – L’importanza della E-E-A-T:

L’ottimizzazione dei contenuti è un aspetto cruciale per migliorare la visibilità e la rilevanza di un sito web agli occhi dei motori di ricerca, in particolare con l’introduzione della Search Generative Experience (SGE) di Google. Un concetto chiave in questa ottimizzazione è rappresentato dall’E-E-A-T, acronimo che sta per Expertise, Experience, Authoritativeness, e Trustworthiness. Questi fattori determinano la qualità e la credibilità dei contenuti, influenzando così la loro capacità di soddisfare le richieste informative degli utenti.

L’ottimizzazione dei contenuti non si limita solo a inserire parole chiave pertinenti, ma comprende la creazione di materiale che risponda in modo completo e affidabile alle domande degli utenti, arricchendo la loro esperienza e costruendo un rapporto di fiducia duraturo.

  1. SEO Tecnico:
    • Utilizza Google PageSpeed Insights per ottimizzare la velocità del sito.
    • Assicura l’ottimizzazione per dispositivi mobili, dato l’ampio uso di tali dispositivi per ricerche.
    • Implementa lo schema markup per aiutare i motori di ricerca a comprendere meglio il contenuto delle tue pagine.
    • Mantieni sicurezza con HTTPS e rafforza l’infrastruttura di link interni ed esterni.
  2. Strategie e Analisi:
    • Monitoraggio dei cambiamenti negli Stati Uniti per adeguarsi alle variazioni dinamiche della Google Search Generative Experience.
    • Considera la visibilità complessiva sulla SERP, non solo le prime posizioni, per adattarti alle opportunità offerte dalla SGE.
  3. Sviluppo e Design Web:
    • Integra dati strutturati come Schema.org e API per facilitare la comprensione e l’utilizzo dei contenuti da parte della SGE.
    • Priorità all’usabilità e al design accessibile per garantire un’esperienza utente ottimale.
    • Monitora e analizza le prestazioni della SGE e adatta continuamente le strategie di sviluppo.
  4. Diversificazione e Innovazione:
    • Esplora canali oltre la SEO tradizionale, come social media e collaborazioni con altri siti.
    • Sperimenta, sperimenta, sperimenta per capire meglio come presentare e utilizzare i contenuti in questo nuovo ambiente.
    • Segui gli esperti di settore, come Luisella Curcio o Sofia Zandarin, per non perderti novità e aggiornamenti ma anche idee e consigli (naturalmente puoi seguire anche noi, sui social o qui sul blog 😉)
l'Ai arriva in Italia

Quando arriverà la Search Generative Experience in Italia

Per quanto riguarda l’Italia, Google non ha ancora fissato una data per il lancio della SGE (attualmente in fase di test in 120 Paesi), quindi sarà necessario attendere prima di vedere applicate queste funzionalità sulle nostre SERP.

L’adattamento alla Search Generative Experience richiederà una combinazione di contenuti ottimizzati, tecnica SEO avanzata, monitoraggio continuo e innovazione nelle strategie di marketing digitale. 

Questo approccio multidimensionale aiuterà non solo a mantenere una buona visibilità nelle ricerche, ma anche a migliorare l’esperienza complessiva degli utenti, aumentando così le possibilità di conversione e fidelizzazione.